SILVIA – “Supportare l’apprendimento intergenerazionale ed il volontariato come mezzo d’inclusione tramite l’utilizzo delle metodologie autobiografiche” è un partenariato strategico nell’ambito del programma Erasmus+, costituito da sei organizzazioni provenienti da Svezia, Francia, Italia, Portogallo, Turchia e Croazia, tutte attive nel campo dell’apprendimento non-formale, educazione degli adulti ed apprendimento continuo.
Il problema dello scarso livello nelle competenze civiche tra gli adulti è comune a livello Europeo. Il progetto ha l’obiettivo di sviluppare competenze civiche e di base attraverso lo scambio intergenerazionale tra donne adulte operanti come volontarie / formatrici nel campo dell’educazione degli adulti e giovani donne migranti che si trovano in una condizione NEET.
L’idea si basa sullo scambio di buone prassi nell’ambito dell’educazione non-formale e l’apprendimento intergenerazionale con un focus specifico sulle TIC e la cittadinanza attiva in modo da calibrare ed organizzare corsi di formazione a livello nazionale finalizzati a sperimentare e sviluppare gli strumenti formativi condivisi.
L’idea del progetto SILVIA si basa sui risultati di un progetto Grundtvig, completato con successo e coordinato dall’organizzazione francese TERA-MDE16. Nell’ambito di questo progetto “Ambasciatrici della cittadinanza attiva”, le cosiddette “Giovanna” sono state formate all’utilizzo delle metodologie autobiografiche. Queste donne, tutte impegnate attivamente nella società civile e in ONG locali, hanno scoperto ed appreso come utilizzare differenti strumenti che si rifanno alle metodologie autobiografiche, utili per supportare altre donne nel valorizzare le loro competenze informali. Dopo la fine del progetto tutti i partecipanti hanno sentito il bisogno di continuare ad utilizzare tali metodologie e utilizzarle in senso ancora più ampio con un altro progetto.
Le giovani donne migranti disoccupate non sono completamente consapevoli dei propri diritti fondamentali ne’ delle competenze non-formali possedute. Ad ogni modo queste donne sono cresciute nel mondo delle tecnologie dell’informazione e dunque hanno facilmente accesso ai servizi TIC e possiedono competenze informatiche. Dall’altro lato, le volontarie senior non possiedono le necessarie competenze nelle TIC ma sono in grado di condividere le proprie esperienze di vita come cittadine attive attraverso strumenti pedagogici non-formali.
Quest’impostazione, basata sull’apprendimento intergenerazionale, aiuterà le giovani donne disoccupate a valorizzare le loro competenze, sviluppare abilità e conoscenze di base riguardo la cittadinanza attiva ed i loro diritti fondamentali con il supporto di formatrici senior e l’applicazione di metodologie autobiografiche, mentre le giovani donne supporteranno le senior nel migliorare le loro possibilità di accesso alle moderne tecnologie informatiche.
I principali obiettivi del progetto sono:
– Valorizzare le competenze civiche delle giovani donne migranti che si trovano in una condizione NEET
– Aumentare la consapevolezza circa i diritti fondamentali e la cittadinanza attiva tra le giovani donne
– Scambiare buone prassi nel campo dell’educazione non-formale degli adulti tra i formatori (metodologie autobiografiche, valorizzazione delle competenze di base)
– Ridurre il divario intergenerazionale nelle competenze TIC
– Incrementare la consapevolezza sull’importanza dell’inclusione digitale